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Progettare nella scuola dell'infanzia
Dalla pedagogia della cura all'apprendimento
Un testo ricco di sollecitazioni culturali e operative rivolto a tutti coloro che hanno a cuore la scuola dell’infanzia e sono alla ricerca degli elementi qualificanti, in grado di renderla esperienza significativa per ogni bambino che in essa sperimenta l’approccio promozionale con i saperi.
Il difficile bilanciamento tra strutturazione curricolare, organizzazione, costruzione del contesto educativo, motivazione all’apprendimento e aspetti di relazione e cura viene preso in esame, evitando affermazioni di principio o voli pindarici, attraverso una lettura quanto mai autentica della “situazione di fatto”, sia rispetto alla riflessione teorica, sia in riferimento alle esigenze e alle esperienze che connotano il vissuto di chi ogni giorno mette in gioco la propria professionalità nell’incontro quotidiano con i bambini.
Il volume accompagna il lettore dentro la scuola per far cogliere la dinamicità di un contesto di vita da osservare, comprendere, organizzare, valutare, di cui è necessario governare la complessità di relazioni esistenziali e formative. Un viaggio, dunque, da fare insieme sostenuti da uno sguardo riflessivo su una scuola ricca di potenzialità da scoprire e utilizzare al meglio.
Nella prima parte si analizzano le modalità per concretizzare la pedagogia dell’ascolto allo scopo di recuperare il “patrimonio in estinzione della cultura infantile”. Un ascolto difficile da esercitare nel rapporto asimmetrico adulto-bambino che presuppone una presenza autorevole e partecipe, “mai intrusiva e prevaricante”. Il passaggio dalla disponibilità alla capacità di ascolto passa anche attraverso tecniche e metodologie appropriate, ma la vera competenza si acquisisce solo sperimentando concretamente la relazione educativa. la stessa attività di osservazione ha una funzione di “ascolto”, di decodifica dei messaggi espressi soprattutto attraverso comportamenti contestualizzati, in un’età in cui i bambini non sanno ancora manifestare in pienezza attraverso il linguaggio, sentimenti, idee ed emozioni.
Nella seconda s’indagano le condizioni favorenti il processo interattivo dell’apprendimento che rende la scuola dell’infanzia “spazio in cui si cresce e ci si educa” in cui l’accoglienza personalizzata risponde al diritto di ogni bambino a sentirsi “atteso, accolto, riconosciuto”. La dimensione organizzativa è considerata essenziale per elevare la qualità educativa e professionale di un ambiente concepito come “contesto ecologico di sviluppo”. L’esplorazione della vasta gamma di possibili strutturazioni di spazi e tempi conferma la tesi che nulla è neutro in un ambiente intenzionalmente finalizzato a sollecitare e sostenere la motivazione ad apprendere.
La terza parte è dedicata all’esplorazione del curricolo che rimanda alle specifiche modalità di apprendimento dei bambini, all’individuazione dei saperi fondamentali, all’esigenza di evitare “astrazioni disciplinari” nel costruire percorsi di esperienza individuale e collettiva. Importante è salvaguardare la specificità della scuola dell’infanzia, evitare di riprodurre“nelle forme e nei modelli i curricoli della primaria”. Per sollecitare risposte attive occorre tener ben presenti, come coordinate essenziali della didattica, vita di relazione, apprendimento per scoperta e gioco.
Diana Penso, pedagogista, ha lavorato nelle scuole dall’infanzia statali di Roma per molti anni e ha svolto per un lungo periodo attività di formazione e aggiornamento presso scuole dell’infanzia in tutta Italia.
Editore: Edizioni Junior
Isbn: 9788884344670
Formato: 17 x 24
Pagine: 224