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Educare alla diversità sociale, culturale, etnica, familiare
È passato ormai molto tempo dalla ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Fanciullo, che ha riconosciuto uno status giuridico al diritto all’identità, al rispetto del contesto culturale di ogni bambino e all’insegnamento della tolleranza. Nella pratica, tuttavia, l’educazione resta distante da questi obiettivi e ancora tantissime sono le conoscenze da approfondire e diffondere per poter educare i bambini nel suo spirito.
Gli educatori possono influenzare molto il modo in cui i bambini concepiscono la diversità, termine che include la lingua, il sesso, le caratteristiche fisiche, l’origine sociale e la religione. I servizi educativi per l’infanzia e la scuola, infatti, costituiscono i luoghi nei quali il bambino muove i primi passi nella società e fuori della famiglia, nei quali riceverà e costruirà le prime rappresentazioni della società in cui entra, che gli comunica o meno un messaggio di benvenuto.
Il volume affronta dunque la scommessa fondamentale per l’educazione della prima infanzia, che consiste nel contribuire alla costruzione di un’immagine di sé e dell’Altro positiva in un mondo frammentato, per giungere a delineare un approccio educativo coerente, in cui il progetto sociale e il progetto educativo possono incontrarsi.
Michel Vandenbroeck è un educatore associato dal 1986 al Vormingscentrum voor de Begeleiding van het Jonge Kind (VBJK - Centro di Risorse e Formazione per l’Educazione) presso l’Università di Gand (Belgio). Svolge attività di ricerca sul tema della diversità nei servizi educativi per l’infanzia ed è il co-fondatore della rete europea DECET (Diversità nell’Educazione e nella Formazione della Prima Infanzia).
Editore: Edizioni Junior
Collana: Pedagogie da altrove
Isbn: 9788884345081
Formato: 17 x 24
Pagine: 200