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Stare insieme tra bambini al nido
Il valore di crescere in gruppi di età "mista"
Le motivazioni pedagogiche che hanno orientato alla sperimentazione dei gruppi misti per età sono state molteplici ma possono essere ricondotte all’assunzione, per citare le parole di Loris Malaguzzi «di un’ipotesi positiva molto forte sulle possibilità dei bambini di condividere riflessioni e attività fino alla costruzione condivisa delle conoscenze, dando credito ai bambini e alle loro potenzialità, non pensando che lo sviluppo sia determinato dall’insegnamento dell’adulto».
In questo senso i servizi per l’infanzia vanno intesi come luoghi di esperienze condivise tra soggetti portatori di differenze, occasioni che nel nido si verificano sempre, ma nel gruppo misto di più. Infatti osservando bambini non coetanei interagire si possono notare sia le conferme alle più recenti teorie dello sviluppo sociale, sia scoprire modalità interattive difficilmente ipotizzabili a priori. Il coinvolgimento emotivo e i comportamenti di tipo empatico si verificano con una frequenza maggiore: vengono prodotti più atteggiamenti di aiuto e di protezione verso i compagni più piccoli, simili ai comportamenti che di solito sono messi in atto dall’adulto e che il bambino sperimenta su se stesso. Tutti questi elementi di differenziazione rendono il ruolo dell’educatore di un gruppo misto ancora più delicato e complesso.
I bambini di età diversa esprimono infatti bisogni diversi, anche con tempi diversi, pertanto l’educatore è costretto a elaborare risposte adeguate, non potendo ricorrere a risposte standardizzate solo sulla base dell’età o sulla base dei livelli di sviluppo teorizzati o addirittura a semplificazioni che diventano quasi luoghi comuni. Per l’educatore che vive la giornata lavorativa al nido con un gruppo misto, è molto frequente la necessità di ricordare che essere più o meno grandi non vuol dire essere più o meno competenti, ma diversamente competenti, sforzandosi di non utilizzare l’età come misura del valore delle persone.
Oltre a queste motivazione di ordine psicopedagogico, l’introduzione dei gruppi misti risponde anche ad esigenze di tipo amministrativo. Le sezioni miste rappresentano una modalità organizzativa più funzionale all’esaurimento della lista d’attesa, in quanto permette la creazione di un’unica graduatoria molto più semplice da scorrere.
Enza Stragapede, pedagogista Settore Socio Educativo, Comune di Cinisello Balsamo (Mi)
Elisabetta Marazzi, pedagogista e formatrice.
Luisa Zecca, assegnista presso l’Università di Milano-Bicocca, svolge attività di formazione e ricerca nella scuola e nei servizi socio-educativi.
Editore: Edizioni Junior
Isbn: 9788884345022
Formato: 17 x 24
Pagine: 96